La guerra delle valute. L’euro si sta apprezzando
pericolosamente. Giappone e Stati Uniti stanno svalutando le loro monete per
dare impulso alle proprie economie. L’Europa rimanendo ferma mortifica
ulteriormente il settore produttivo. Cosa potrebbe accadere?
In questi giorni stiamo
avendo un’ulteriore prova che la perdita di sovranità monetaria dei singoli
Stati Europei può creare grave nocumento alle loro economie.
Sanno però che gli Stati
Uniti sono convalescenti e che l’Europa sta attraversando enormi problemi
d’integrazione economica e politica a causa dei debiti sovrani di alcuni suoi
Paesi. Sanno, soprattutto, che alcuni loro pericolosi rivali nelle
esportazioni, come la Germania, subiscono la “rigidità” della BCE. I nipponici
così hanno deciso di passare all’offensiva: stampano moneta e con gli yen
comprano euro.
In questa maniera svalutano
lo yen e rivalutano l’euro. L’obiettivo è quello di dare impulso alla propria
economia e rendere più competitive le multinazionali nipponiche. E’ chiaro che,
se le multinazionali giapponesi, in conseguenza di questa manovra, dovessero
guadagnare quote di mercato, ciò andrebbe a detrimento degli Stati Uniti e
dell’Europa, Germania in primis. Gli Stati Uniti hanno la Federal Reserve che
aveva già attuato questa politica da prima, volta sia a rilanciare la domanda
interna che a sostenere le esportazioni. Ed in effetti il dollaro continua a
svalutarsi rispetto all’euro e, fino a poco tempo fa, a svalutarsi rispetto
allo yen.
Il Giappone ha dato inizio
alla guerra delle valute: di certo gli Stati Uniti reagiranno, il problema c’è
e ci sarà per l’Europa a causa della rigidità della BCE ed alla sua “ritrosia”
a stampare moneta! Che la situazione preoccupi particolarmente la Germania lo
dimostra l’intervento del Presidente della Bundesbank Jens Weidmann
che ha accusato apertamente
il Giappone di “interferire” nelle decisioni della Banca Centrale Giapponese
minandone l’autonomia e l’indipendenza! Secondo la Germania la politica
monetaria espansiva dettata dalla Bank of Japan sarebbe il frutto di ingerenze
della politica e non di scelte dettate da valutazioni meramente finanziarie ed
economiche dei vertici della Banca Centrale. E’ superfluo dire che il Giappone
ha rispedito al mittente le accuse: “Le critiche sulla manipolazioni dei corsi
sulle valute sono del tutto prive di fondamento” ha sentenziato il Ministro
delle Finanze del Giappone, Taro Aso. I fatti però sembrano dimostrare il
contrario: il cross USD/JPY è passato da un valore di 78 che aveva ad Ottobre
2012 (appena 4 mesi fa) a oltre i 91 di oggi! Il cross EUR/JPY da 100, sempre
Ottobre 2012, a 124 di oggi! E sappiamo che l’euro si sta rivalutando in
maniera pericolosa anche nei confronti del dollaro:
EUR/USD è oggi quasi a 1.36.
La Merkel è preoccupata: la Germania ha un’economia fortemente sbilanciata
sulla domanda esterna. La sua crescita dipende dalle esportazioni, e la guerra
valutaria “scatenata ferocemente” dal Giappone rischia di recarle danni enormi,
visto anche le sue difficoltà, in questo periodo, ad esportare verso Paesi che sono
in recessione (Italia in primis). Tutto questo fa riemergere, ancora una volta,
la necessità di modificare i Trattati, soprattutto per ciò che riguarda la BCE.
C’è l’urgenza di avere una Banca che privilegi la crescita economica rispetto
alla stabilità monetaria. E’ meglio avere un pò d’inflazione ma mantenere il
proprio tessuto produttivo competitivo. Insomma, l’Europa è ancora un cantiere
in costruzione. Ma siamo in un mercato globale, è necessario accelerare i
lavori per non perdere terreno anche nei confronti di economie in forte
crescita, come la Cina.
La guerra per l’egemonia
economica si farà in futuro sempre più aspra. Prepariamoci.
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