domenica 10 febbraio 2013

Gli Influencer



La crisi diffonde lo spirito ed il sentimento antieuropeista. L’UE corre ai ripari: 1 milione di euro per “sguinzagliare” gli “influencer” nel web, con il compito di contrastare il mood anti-europeo!
Di Bruno Bral

L’utilizzo del web è ormai diventato indispensabile anche in politica. Chi non l’ha capito è rimasto indietro, chi invece ne ha fatto largo uso, ha avuto risultati sorprendenti. Mi riferisco a Di Pietro prima, ed a Grillo poi. Il guru che gestisce le campagne elettorali tramite web si chiama Gianroberto Casaleggio, della “Casaleggio Associati”. Loro utilizzano da tempo la figura degli “influencer”, e nel loro sito http://www.casaleggio.it/, spiegano chi sono e quale sia il loro compito. Nel web è stato dimostrato statisticamente che il 90% dei contenuti online vengono creati dal 10% degli utenti. Questo 10% di utenti, iperproduttivi e dispensatori di informazioni, sono chiamati “influencer”. Si chiamano cosi perché i navigatori della rete spesso rimangono “impigliati” nelle informazioni da loro diffuse. A volte queste informazioni sono reali ed oggettive, a volte vengono create “ad arte” per confondere e sviare gli utenti stessi. E’ la versione moderna, ed informatica, del classico marketing, utilizzato tutti i giorni dal mondo imprenditoriale. Spiega Casaleggio: “i contenuti che vengono generati dagli influencer sono soprattutto video, articoli sui blog, recensioni e commenti”. Sono operatori del web che hanno specifiche conoscenze in determinati settori e le dispensano anche più di una volta al giorno. Continua Casaleggio: “un prodotto o un servizio online, è fortemente influenzato dall’opinione dei cosiddetti influencer, molto più, per esempio, della promozione diretta o della ricerca che viene creata dalle società con forti investimenti”. Passando ad un’analisi statistica dei dati si è riscontrato che:”il 60% degli acquisti di prodotti elettronici online viene orientato dagli influencer! Quindi, se per esempio un prodotto di elettronica viene da loro osteggiato, si rinuncia a venderlo online. Ci sono percentuali molto alte anche per altri prodotti: per esempio, la vacanza è influenzata per il 52% dagli influencer, i film che uno andrà a vedere, dal 48%, fino ad arrivare intorno al 40% per l’auto” e cosi via. Gli influencer sono diventati dei veri asset aziendali. Oggi è impossibile pensare di sviluppare un prodotto od un servizio in internet senza il loro ausilio. C’è un dato che parla da solo: “il 96% di tutte le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme online influencer! L’UE si è accorta che il “sentiment” nei suoi confronti è cambiato. Dopo i primi anni nei quali i Paesi hanno avuto un certo vantaggio ad entrare nella Comunità, soprattutto per il consequenziale forte ribasso degli interessi passivi pagati sul debito sovrano, le diverse “velocità” di crescita tra Germania e Paesi del Mediterraneo, ne hanno minato la stabilità. La Grecia è praticamente andata in default, Portogallo e Spagna sono in grandissima crisi, l’Italia li segue a ruota. Disoccupazione, aumento della pressione fiscale e dell’età pensionabile, profonda recessione, sono state una conseguenza diretta di un sistema che, per come è stato concepito, non è destinato a durare.
Nonostante alcuni politici e burocrati dicano il contrario, i popoli hanno cominciato a comprendere che, restare in Europa, voleva significare dover accettare una notevole contrazione dei livelli qualitativi di vita. Meno welfare, stipendi al limite della sussistenza, enormi difficoltà a trovare lavoro. Ma i poteri forti non vogliono rinunciare all’Europa. Per loro significa più finanza e controllo politico dei vari Paesi attraverso enti sovranazionali. Sono riusciti a limitare moltissimo la sovranità politica dei Parlamenti e ad eliminare del tutto quella monetaria! Cosa fare allora per contrastare questo clima antieuropeista? Stanno muovendosi su vari fronti, tra questi c’è ovviamente il web, ed  hanno cosi deciso di formare e di “assoldare” un piccolo esercito di influencer: persone che rivestono il ruolo di “opinion leader” nei vari social network, soprattutto Facebook! C’è un investimento deliberato di 1 milione di euro, di nostri soldi, ed altri, se necessario, ne saranno investiti. Abbiamo quindi dei “personaggi” che verranno pagati per diffondere un virus dell’informazione: quello della necessità e dei vantaggi derivanti dall’appartenere all’UE. Non diffonderanno il “loro” pensiero, ma quello che gli sarà imposto. E sfrutteranno la loro popolarità per manipolare il pensiero degli altri utenti! Sono strategie “testate” da tempo, ed efficaci. Ciò che però risulta sconcertante è che, dopo non aver potuto scegliere se aderire o meno all’UE, adesso il popolo viene anche turlupinato e bersagliato mediaticamente per essere indotto ad accettare ciò che, nel suo profondo, sa che lo ha duramente danneggiato. Diceva Machiavelli nel “Il Principe”: “Sono tanto semplici gli uomini e tanto obbediscono alle necessità presenti, che colui che manipola troverà sempre chi si lascerà manipolare”. La conoscenza è l’unico antitodo alla manipolazione, quindi, stiamo lontani dai TROLL (persone che nelle comunità virtuali interagiscono con altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, con l’obiettivo di sviare e disturbare la comunicazione, e fomentare gli animi)!








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