venerdì 1 febbraio 2013

EUROGENDFOR



Eurogendfor, un altro tassello inquietante nel disegno dell’Europa Unita. Gli enti sovranazionali che governano l’Europa si sono muniti anche di un braccio armato! Che abbiano previsto l’uso della forza per far rispettare i Trattati?


18 Ottobre 2007: in una piccola città olandese, Velsen, fino ad allora conosciuta solo per aver ospitato, al tempo degli antichi romani, un imponente forte di difesa, viene stipulato il Trattato Eurogendfor da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo ed Italia.
Eurogendfor sta per “Forza di Gendarmeria Europea”: è l’attuale forza di polizia militare europea. Le sue funzioni sono: art.4 del Trattato: “condurre missioni di sicurezza ed ordine pubblico”.....”guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica”....”controllo delle frontiere ed attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone ed i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici”. L’art.5 definisce il raggio d’azione dell’Eurogendofor: non sarà solo a disposizione dell’Unione Europea (UE), ma anche delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche. Ciò significa che la Gendarmeria Europea dipenderà, tramite l’ONU, anche dagli Stati Uniti, e, guarda caso, in Italia, la sua sede operativa è stata aperta a Vicenza, dove già c’è la base Nato  “Dal Molin”. La sua organizzazione ed operatività dovrebbero dipendere da un comitato Interministeriale, composto dai Ministri degli Esteri e della Difesa dei Paesi firmatari, ma accordi multilaterali ne hanno ampliato la dipendenza a molti altri organismi sovranazionali.
Abbiamo quindi oggi militari europei, che operano nel nostro territorio, che dipendono da enti sovranazionali, e che non rispondono a governi e parlamenti nazionali! Godono di una immunità totale. I loro locali, beni, ed archivi, sono inviolabili! Non possono essere intercettati! Non rispondono ad azioni della Magistratura. Eventuali danni contro terzi o cose non potranno essere oggetto d’indennizzo! Gli Eurogendfor godono di diritti assolutamente inaccettabili in uno Stato di diritto. Abbiamo poi visto che, questi meccanismi di immunità, saranno estesi anche ad altri enti sovranazionali, come ad esempio il MES. I nostri parlamentari, che probabilmente non avevano neanche letto i 47 articoli istitutivi del Trattato di Velsen, hanno votato, quasi all’unanimità, questo accordo, senza   sollevare alcuna questione di legittimità; eppure si trattava di un’ulteriore limitazione di sovranità popolare! Alla luce degli avvenimenti che si sono verificati in questi ultimi anni: parlo delle rivolte popolari in Grecia, frutto di provvedimenti di estremo rigore economico e finanziario imposti dall’Unione Europea, nonché della pressione che è stata esercitata verso i Paesi con un alto debito sovrano, ad adottare, prima il fiscal compact, e poi il MES, l’istituzione dell’Eurogendfor pone degli interrogativi inquietanti. Ci si pone la domanda: non è stato forse istituito un ente militare per fronteggiare efficacemente le facilmente preventivabili proteste di massa e le presumibili ribellioni che ci potranno essere (e che in Grecia ci sono già state) qualora il MES imponesse (per erogare finanziamenti) ricette economiche durissime a Stati insolventi? Si ritiene che i militari europei già abbiano svolto azioni a largo raggio in Grecia. Potrebbero farlo in Portogallo, ed in tutti i Paesi nei quali il popolo cominciasse ad essere “insofferente” alle direttive recessive dell’Europa. Si tratta di un corpo militare più vicino, per caratteristiche, a quelle di Stati dittatoriali (mi riferisco alla Gestapo), che a Paesi democratici. Diceva Andreotti: “ A pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’indovina”. D’altronde, la cortina fumogena che ha mediaticamente avvolto l’istituzione e l’operatività dei Gendarmi Europei, fa presumere che il loro ruolo risponda a dettami molto lontani da quelli democratici!


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