giovedì 17 gennaio 2013

L'importanza del "contante"



Bersani, Monti e la Gabanelli, cosa hanno in comune ?
Perchè vogliono eliminare il contante?
Di Bruno Bral

Il trasformismo, e le capacità camaleontiche della sinistra nel fare proposte politiche e programmi favorevoli ai “poteri forti”, soprattutto le banche, apparecchiandole come fossero invece un bene per la collettività, è diventata per loro un’arte nella quale non hanno mai avuto eguali. In passato Prodi ha magnificato i vantaggi che l'Italia avrebbe avuto nell'adottare l'euro, facendo passare l'Eurotassa (l'obolo richiesto per mettere a posto i conti) come un piccolo fastidio del tutto insignificante rispetto agli enormi benefici che ci avrebbe portato la moneta unica! Penso che molti italiani, se potessero tornare indietro, la frutta, che subì immediatamente un rincaro di quasi il 50%, l’avrebbero tranquillamente “sacrificata” per gettargliela addosso. La stessa cosa farebbero i tanti imprenditori che un giorno si sono visti tirare fuori dal cilindro il coniglio IRAP! Una tassa iniqua, particolarmente pesante per chi aveva debiti con le banche o un tipo di attività ad alta intensità di lavoro! “Si, ma questa tassa va a costituirne altre e non inciderà sulla pressione fiscale” magnificava Visco,”inoltre porterà ad una semplificazione del sistema” ribadiva l’ autore di tale aberrazione giuridica. Tutto falso, la pressione fiscale aumentò, e molte aziende, pur in perdita, furono costrette a pagare questa tassa che rese i loro equilibri finanziari ancora più fragili. Ho raccontato tutto questo per avvertire gli italiani di non farsi ingannare sulla guerra contro il contante che la sinistra sta portando avanti da tempo, e che ha sposato anche Monti. La tesi è tra le più suggestive: eliminiamo poco a poco il contante così riusciremo a risolvere definitivamente il problema dell’evasione fiscale! Non è cosi, né il loro scopo è quello. E’ stato dimostrato che la grande evasione prende spesso la forma di elusione. Le multinazionali che hanno le sedi legali nei paradisi fiscali non vengono toccate dalla moneta elettronica. Non lo saranno le banche che, attraverso operazioni internazionali tra filiali, riescono a trasferire i profitti dove vogliono. Ne sa qualcosa Passera che, in veste di amministratore delegato di Banca Intesa, è indagato per operazioni di scambi elettronici finanziari internazionali, fatte per evadere miliardi di euro! Ne sanno altri grandi giganti della finanza come HSBC, accusata di aver riciclato miliardi di euro provenienti dal narcotraffico messicano. Ne sa qualcosa anche lo IOR, la banca del Vaticano, che quando ci fu l’inchiesta sulla morte di Roberto Calvi venne accusata di essere il viatico più importante nel riciclaggio di denaro sporco della Mafia e delle altre organizzazioni malavitose. Ne sanno qualcosa i gestori delle slot machine in Italia che, dopo essere state accusate di aver evaso parecchie decine di miliardi, se la sono cavata con una multa di poco più di due miliardi di euro. Ci sono poi le fondazioni, i Partiti, i sindacati e potrei continuare. Li si annida la vera evasione. Sarebbero colpiti dall’eliminazione del contante? Non credo! Certo, sarebbe un problema per il piccolo elettricista, o il meccanico, o qualche avvocato di quartiere che non potrebbe evadere quelle poche centinaia di euro in più che porta mensilmente a casa con il “nero” che gli permette di condurre una vita dignitosa. Allora, qual è il vero motivo per il quale Bersani, affiancato da Monti (già si prevede una loro collaborazione post elezioni) si batterà per l’eliminazione del contante? Una puntata di Report della Gabanelli ha dato l’indizio giusto. La sua proposta era questa: “tassiamo il contante per renderlo costoso come le carte di credito (che pagano delle commissioni)”. Ciò spingerà i cittadini a disfarsene piano a piano per sostituirlo definitivamente con le carte di credito. Questo è il vero obiettivo di Bersani, di Monti, e dell’astuta Gabanelli: fare un enorme regalo alle banche! Le banche di colpo risolverebbero tutti i loro problemi. Guadagnerebbero da ogni singola transazione  ed inoltre potrebbero quasi azzerare tutti i costi delle migliaia di agenzie sparse in tutto il territorio. Sedi e personale ridotti al lumicino, milioni di transazioni al giorno, miliardi di utili all’anno. Senza più rischi. Non sarebbe neanche più necessario ricorrere al “trucco” della riserva frazionaria. Il cittadino esce per comprare il giornale, e le banche prendono la commissione. Si ferma a consumare il cappuccino, altra commissione. Compra la frutta, ulteriore commissione. Una montagna di miliardi. In Svezia si sta già sperimentando da qualche mese il tentativo di diminuire drasticamente il contante. Molte banche, coadiuvate dalla Banca Centrale Riksbank e con l’ausilio di una banda larga all’avanguardia, hanno deciso di non accettare più banconote in pagamento, né di pagare in contanti, nella maggior parte delle loro agenzie. Fanno solo transazioni elettroniche. Chiaramente non dicono che  a loro conviene così perché riducono drasticamente i costi e lucrano sfacciatamente sulle commissioni; le ragioni che adducono per giustificare tale politica aziendale sono molto più nobili: sicurezza ed ambiente (dicono che si eliminerebbe la produzione di centinaia di tonnellate di gas-serra derivanti dal trasporto del denaro su automezzi blindati!). Sembra però che la popolazione non abbia “abboccato”, e che le transazioni in contanti, dal periodo di inizio di questa sperimentazione, siano diminuite di pochissimo. Le indagini hanno dimostrato che la gente non gradisce affatto una società senza contanti. Probabilmente le banche svedesi dovranno abbandonare questo percorso ed ammettere di aver sbagliato, cosi come ammise di aver sbagliato il governo svedese quando introdusse la Tobin Tax. Bersani e Monti stanno preparando la loro offensiva al contante. Monti ha già vietato, nel “Decreto Salva Italia” i pagamenti cash oltre i 1000 euro. Nell’idea di Bersani, e nei suoi programmi, c’è l’intendimento di abbassare ulteriormente la suddetta quota, anche drasticamente! C’è una palese convergenza d’intenti e d’interessi tra il duo Bersani-Monti e le grandi banche. Infatti Giuseppe Mussari, Presidente dell’ABI, nonchè ex Presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena che ha ricevuto aiuti da Monti per quasi 4 miliardi di euro (quelli “estorti” agli italiani con l’IMU sulla 1° casa), ha così commentato l’annunciato contrasto della sinistra al contante : “E’ una battaglia di civiltà”. Sarà civile costringere persone anziane ad aprire conti correnti in filiali bancarie magari lontane? Sarà civile costringerle ad usare carte di credito che appartengono ad un mondo per loro sconosciuto? Sarà civile “tracciare” movimenti bancari di persone che hanno tutto il diritto alla loro privacy? C’è un proverbio che dice: “L’inganno ed il furto si coprono di belle apparenze”. Non lasciamoci ingannare dai presunti vantaggi dell’eliminazione del contante, né lasciamoci rapinare ulteriormente dalle banche. Sarebbe un altro pezzo di democrazia che andrebbe perso. Irreversibilmente.





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