I dati parlano chiaro: l’enorme debito pubblico italiano
non è dipeso dall’evasione fiscale, ma dalla corruzione e dagli sprechi della
macchina statale
In effetti, un calcolo
effettuato dalla famosa società di consulenza e revisione contabile
PriceWaterhouseCoopers ha stabilito che il carico fiscale complessivo sulle
aziende italiane, considerando le imposte sugli utili, le imposte sul lavoro ed
altri oneri, arriva al 68,3% dei profitti! Anche negli anni precedenti la
pressione fiscale si era mantenuta alta, e questo significa che le entrate
dello Stato sono sempre state elevate, a prescindere dal fatto che ci sia stata
una consistente evasione (oltretutto, tutte le teorie economiche sono unanimi
nel teorizzare una correlazione diretta tra livello di tassazione ed evasione).
Dai dati risulta che, mano a mano che lo Stato ha aumentato la pressione
fiscale, ha sempre, di pari passi, se non in misura maggiore, aumentato la
spesa pubblica. Dall’altro lato, la Corte dei Conti, nella sua relazione
annuale, sono più volte che lancia allarmi sulla corruzione. E’ difficile
quantificarla in maniera precisa, ma la cifra è stata stimata sui 60 miliardi
nell’ultimo anno, e solo leggermente di meno, per gli anni precedenti. Se
consideriamo poi le spese inutili ed improduttive, dobbiamo considerare altri
40 miliardi all’anno. Ora, se capitalizzassimo, anche solo il 50% di quanto la
Corte dei Conti ha valutato il danno erariale dovuto a sprechi e corruzione
negli ultimi 30 anni, ecco che il debito pubblico si azzererebbe. C’è stato in
questi giorni un caso emblematico: la Corte dei Conti ha chiesto un maxi
risarcimento di 3 miliardi di euro agli ex manager di Alitalia. Quindi, cifre e
dati alla mano, non è da imputarsi ai cittadini lo stato comatoso dei nostri
conti pubblici; grandi invece sono state le responsabilità di precedenti
amministrazioni. Non si può sperare che cambino le persone, ci saranno sempre
onesti e disonesti. E’ invece auspicabile un cambiamento delle “regole”.
Controlli su ogni singola spesa. Appalti più trasparenti. Pene molto più severe
per chi trasgredisce. Se non dovessimo fare questa rivoluzione copernicana nel
settore amministrativo, tutte le immense risorse che ogni anno pagano i
cittadini allo Stato servirebbero a poco. E’ come versare dell’acqua in una
vasca piena di buchi. E’ inutile aumentare il gettito dell’acqua se prima non
si chiudono le falle. La vasca non si riempirà mai!
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